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Eremo di San Bartolomeo in Legio (PE)

2024-08-11 02:16 PM

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Eventi curiosità, Sud,

Eremo di San Bartolomeo in Legio (PE)

Oggi vi portiamo a visitare... l'Eremo di San Bartolomeo in Legio!




Ci troviamo in uno dei luoghi più suggestivi d'Abruzzo, incastonato nel cuore del Parco Nazionale della Majella, precisamente nel comune di Roccamorice, a circa 700 metri di altitudine. Stiamo parlando dell'Eremo di San Bartolomeo in Legio, un gioiello di architettura romanica che da secoli incanta visitatori e appassionati di storia.


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Storia dell’Eremo di San Bartolomeo in Legio



L'eremo di San Bartolomeo, si ritiene, fosse abitato già nel VI secolo da monaci eremiti fuggiti dalla Sicilia a causa dell'invasione araba. Questi monaci trovarono rifugio sulla Majella, in Abruzzo, e vi costruirono una cappella dedicata a San Bartolomeo, il loro santo protettore. Intorno al 1250, Pietro dal Morrone, futuro Papa Celestino V, restaurò l'eremo e vi si stabilì per due anni dopo il ritorno da Lione nel 1274. Tuttavia, a causa del crescente afflusso di pellegrini attratti dalla sua fama, Pietro fu costretto a trasferirsi all'Eremo di San Giovanni per cercare maggiore tranquillità.


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L'interno



L´eremo è ancora perfettamente conservato, sopra la porta si può vedere parte dell'affresco raffigurante Cristo e la Vergine Maria. Appena varcata la porta d'ingresso nel primo locale che costituisce la chiesa è presente un altare, dove una nicchia conserva la statuetta in legno di San Bartolomeo, questa chiamata dai devoti Lu Sandarelle.


A fianco dell'altare sulla sinistra una porticina conduce alla spartana e piccola cella eremitica, dove Pietro da Morrone utilizzava come luogo di silenzio e preghiera, divenne poi il 192º Papa della Chiesa cattolica dal 29 agosto al 13 dicembre 1294 giorno in cui rinunciò liberamente al pontificato col nome di Papa Celestino V.


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La balconata



La balconata dell’Eremo di San Bartolomeo in Legio è molto più di una semplice terrazza. È un luogo carico di storia, spiritualità e bellezza naturale, un punto di osservazione privilegiato per ammirare uno dei paesaggi più suggestivi d’Abruzzo. Lungo la balconata si trova una vasca per la raccolta dell’acqua piovana.


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La Leggenda del Miracolo di San Bartolomeo



Attorno all'Eremo di San Bartolomeo in Legio circola una leggenda suggestiva. Vicino al torrente Capo La Vena, nella parete rocciosa del Vallone dello Spirito, si trova la "Sorgente del Catenaccio" o "Sorgente di San Bartolomeo". Si narra che un eremita, stremato dal caldo e dalla sete, in un momento di disperazione, scagliò il chiavistello del portone dell'eremo contro la roccia. Il chiavistello lasciò un'impronta sulla pietra, e da quel punto iniziò a sgorgare una fonte di acqua fresca e pura, che scorre ancora oggi.


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Concludendo





Visitare l’Eremo di San Bartolomeo in Legio è un’esperienza che vanno oltre la semplice escursione. Questo luogo incantevole offre una combinazione unica di storia millenaria, spiritualità profonda e bellezza naturale mozzafiato. La sua posizione isolata e suggestiva, incastonata tra le rocce della Majella, permette di immergersi in un’atmosfera di pace e riflessione.


La leggenda del miracolo di San Bartolomeo aggiunge un tocco di mistero e fascino, rendendo la visita ancora più significativa. Inoltre, i percorsi per raggiungere l’eremo, come il Sentiero dello Spirito, offrono panorami spettacolari e un contatto diretto con la natura rigogliosa dell’Abruzzo.


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Nelle vicinanze





Eremo di Santo Spirito a Maiella



Altro Eremo di indiscussa bellezza se pur differente da quello di San Bartolomeo, l'Eremo di Santo Spirito a Maiella offre un'esperienza altrettanto coinvolgente.


Mentre San Bartolomeo in Legio si presenta come un'architettura addossata alla roccia, quasi a volersi mimetizzare con la natura circostante, l'Eremo di Santo Spirito si erge maestoso sulla cima di uno sperone roccioso, offrendo una vista panoramica ancora più ampia e suggestiva.


Situato a 1132 metri sul livello del mare, lungo una parete di roccia calcarea avvolta da una maestosa faggeta.


Anche la sua storia è strettamente legata a Pietro da Morrone. Nel 1246, Pietro da Morrone ristrutturò l’eremo e vi costruì un oratorio e una cella, che furono seguiti da ulteriori ampliamenti man mano che la comunità cresceva. L’eremo divenne la casa madre dell’ordine dei Celestini e rimase un importante centro spirituale fino alla soppressione degli ordini monastici nel 1807.


Oggi, l’eremo è una tappa del Cammino di Celestino e offre la possibilità di visitare la chiesa, la sagrestia e i resti del monastero, oltre a poter soggiornare nella foresteria




Informazioni Eremo: QUI


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Arranpicata





Falesia di Roccamorice



La Falesia di Roccamorice, situata è una destinazione molto apprezzata dagli amanti del freeclimbing. Questa falesia offre una vasta gamma di vie di arrampicata, con difficoltà che variano dal grado 4 fino all’8b12.


Caratteristiche principali:



  • Numero di vie: Circa 168 vie distribuite in 11 settori.

  • Altezza massima: 42 metri.

  • Esposizione: Principalmente sud-est, il che rende le ore tardo-pomeridiane e serali ideali per arrampicare durante l’estate.

  • Tipologia di vie: Monotiri, con lunghezze che variano dai 10 ai 35 metri.

  • Sicurezza: La falesia è ben attrezzata con ancoraggi sicuri.

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